Geometria: stare al...PASSO! (ARTICOLO IN FASE DI AGGIORNAMENTO)

E' cambiato TUTTO!...diceva il comico e nel caso delle bici cinque anni sembrano secoli, dieci la preistoria. Una bici da discesa moderna ha subito grosse trasformazioni geometriche, angoli e misure che hanno influito pesantemente, molto di più delle stupidaggini pubblicitarie strombazzate sui singoli componenti. La geometria ha risposto a esigenze precise, le bici sono maledettamente più veloci e lo stile di guida è cambiato radicalmente per cui una bici del 2006 difficilmente starà al passo coi nuovi standard che rendono tutto più semplice e il rider ...più bravo.

 

LA TECNICA DI GUIDA

La guida in discesa all'inizio degli anni 2000 l'avevamo mutuata dalle bici XC, lo stile prevedeva "culo indietro" e braccia quasi tese, in modo da eliminare il rischio di cappottamenti e affrontare percorsi per niente fluidi, impestati di massi e ostacoli naturali, nella massima sicurezza possibile allora.

Le velocità erano relativamente basse, quindi lo sterzo chiuso a 68-67 era un vantaggio, le corone impattavano spesso sui pietroni e perciò il movimento centrale doveva essere sui 38 e oltre, ma un altro valore, quello del passo o meglio della distanza fronte centro che oggi approfondiamo, è variato sensibilmente e non ci siamo accorti di quanto questo abbia influito sul nostro sport. La difficoltà di mantenere la velocità con uno stile di guida XC o arretrato imposto da bici corte è evidente.

 

La guida attuale prevede che il baricentro del complesso bici-pilota passi esattamente attraverso il movimento centrale, un aspetto questo fondamentale per avere il massimo grip ripartito fra le due ruote e per ottenere naturalmente la necessaria inclinzione della bici in curva. Abbiamo abbandonato la posizione arretrata "di sicurezza" corrispondente allo stile spazzaneve nello sci, in favore di una posizione centrale molto più dinamica. Questa consente un avanzamento del corpo dovuto alla maggiore base di appoggio della bici lunga e consente movimenti e manovre molto utili per mantenere la velocità, basti pensare alla complessità dei movimenti richiesti dal "cornering"

 

COSA E' CAMBIATO?

Fin qui tutti eravamo preparati, ma come sono state modificate le bici per facilitare questo nuovo stile di guida? Ho analizzato ben 42 modelli di bici da Freeride e da DH, seguendo l'evoluzione dei modelli nel corso della produzione che va dal 2006 al 2014 e i risultati sono stati molto chiari. Le bici sono molto più lunghe, ma più precisamente non lo sono genericamente nel passo, ovvero la distanza tra gli assi delle ruote, ma nella distanza importantissima che separa il movimento centrale dal mozzo anteriore. Questa distanza è quella che conseguenzialmente determina la distanza dei due punti di appoggio fondamentali ovvero le mani e i piedi, aumentandola o dominuendola i risultati cambieranno la nostra guida, perchè cambierà la dimensione della base di appoggio, come è intuitivo notare guardando l'immagine della stessa bici "allungata" e normale.

LA POSIZIONE CORRETTA "DENTRO LA BICI"

 

Riflettiamo un attimo sulla nostra posizione in discesa, questa non è mai statica, ci muoviamo in continuazione avanti e indietro come pure nei due lati, tenendo sempre piedi e mani ben posizionati. Se avessimo una bici corta ci troveremmo con le mani sul manubrio che tendono a stare troppo vicino al corpo, troppo indietro, rendendo i movimenti difficili perchè sarebbe piu difficile mantenere una buona posizione centrata tra le ruote mentre si "balla". E' evidente che guardando l'immagine in basso, sulla bici lunga si avrà molto piu equilibrio, qualsiasi minima spinta sulla corta ci farebbe capitombolare in malo modo, l'altra invece permette al rider di muoversi restando stabile. E' la differenza tra il sentirsi "sulla bici" e "dentro la bici", le frenate e le curve soprattutto rendono difficile il mantenimento della posizione centrale, se uno fosse posizionato paradossalmente come la sulla bici corta non potrebbe mai frenare.

Una bici con un fronte-centro corto equivale quindi a un mezzo che limita l'equilibrio e gli spostamenti avanti-indietro e laterali, ecco perchè in questi anni tale distanza in FR e DH  è aumentata mandando in pensione le bici precedenti, mentre è stata pressochè mantenuta identica a parità di taglia nelle bici per uso XC e Allmountain.

 

DIAMO I NUMERI

 

Diamo qualche numero allora e confrontiamolo magari con la nostra bici per avere un parametro di riscontro rispetto alla media. Tale misura ideale può variare ovviamente in base al nostro gusto personale, ma sarebbe bene non allontanarsi troppo da una quota per cosi dire "certificata" dai costruttori moderni. Premetto che per comodità indicherò la sola misura del passo della bici, dato che quasi tutti i modelli hanno un carro variabile tra 430 e 440mm, la precisione richiede comunque che venga considerato il FC ovvero la distanza movimento centrale-asse ruota anteriore.

Partiamo allora da un classico del Freeride, il Big Hit in taglia M nel 2006 aveva un passo di 1148, nel 2010 cresceva a 1185 e nel 2013 la nuova Status che lo ha sostituito sfiora i 1190. E' una variazione che si percepisce immediatamente se supera il centimetro, immaginate cosa vuol dire quattro, basti pensare a quanto cambia un centimetro o due nel vostro attacco manubrio per capirci.

Stessa cosa accade nei modelli da discesa, emblematica la variazione che ha subito in un anno la Fury che è stata allungata di quasi sette centimetri in un solo anno, ma possiamo accorgercene anche con le Mondraker che per amplificare tale effetto di stabilità hanno adottato la "forward geometry" e portato il passo a 1240 nella taglia L. Non solo i marchi blasonati, ma anche i nuovi seguono questa utile tendenza, vediamo infatti cosa ha fatto la Canyon che ogni anno al pari di altri ha allungato la sua Torque FRX, abbiamo 1214 quest'anno, ne avevamo 1189 l'anno scorso e 1176 nel precedente, sempre in taglia L e la differenza si sente eccome...possiamo considerare la 2012 un maneggevolissimo modello enduro-freeride ma avrebbe da faticare parecchio vicino a un Demo L da 1208.

 

Ma qual è quindi il valore di riferimento medio trovato?

 

Eccovi i risultati per il 2014 suddivisi per tipologia di bici:

 

FREERIDE

1195 altezza rider 180  taglia comune L

1175 altezza rider 175  taglia comune M

1155 altezza rider 170  taglia comune S

DH

1220 altezza rider 180  taglia comune L

1200 altezza rider 175  taglia comune M

1180 altezza rider 170  taglia comune S

l'indicazione dell'altezza del pilota ovviamente prevale sulla "taglia" le cui quote variano molto a seconda dei produttori

 

Tale valore è considerato in ragione di un carro di circa 435mm, per cui se il carro fosse più lungo o piu corto il valore del passo ideale deve aumentare o diminuire della stessa misura. Non vale utilizzare quindi i forcellini intercambiabili per variare la sola quota del carro.

 

Ma sulle usate di anni precedenti?Quali sono le bici che rispecchiano meglio di altre tale moderna tendenza? La risposta la trovate cercando le quote geometriche dei modelli, cosa non sempre facile peraltro. Sarà bene considerare innanzitutto le quote corrette circa il movimento centrale che non dovrebbe mai superare i 36cm e lo sterzo mai oltre i 65-66 gradi, pertanto evitate le vecchie Intense come pure quasi tutti i modelli FR precedenti al 2008, dopodichè possiamo avere delle ottime occasioni: le Specialized SX trail dal 2010 in poi sono ben fatte, hanno anticipato benissimo la tendenza, cosi pure la Kona Stinky che ha fatto anche di meglio. Una Status o un Demo usato sono anch'essi ottimi acquisti, cosi pure le Norco da discesa, qualsiasi Aurum è in linea ed anche le Mondraker, le serie Ion di Nicolai sono perfette, nonchè i Big Hit ma solo dal 2010 in poi, le Devinci e le Trek ultimi modelli e vari altri, basta cercare e perdere un po di tempo...

Grazie per essere arrivati fino in fondo e...arrivederci al prossimo articolo su sterzo e movimento.